Il 18 e 24 marzo saranno consentite le sole “fogheracce” autorizzate da Comune o Questura. al momento nessuna richiesta ufficiale in municipio
La Prefettura ricorda che i fuochi, che vengono accesi durante la sera del 18 marzo, anche in ambiti privati, sia all’interno dei centri urbani, sia nelle aree rurali, hanno determinato, come noto, nel passato, pericoli e rischi per la salute e l’incolumità delle persone. In particolare, si sono verificati incendi, sia di immobili che di vegetazione arbustiva e forestale, a causa dell’eccessiva dimensione di tali roghi e della scarsa attenzione alle norme di sicurezza che hanno determinato l’innesco e la propagazione del fuoco.
Inoltre, si è avuta la combustione di rifiuti di ogni genere con lo scopo di smaltirli irregolarmente immettendo nell’atmosfera gas nocivi alla salute. L’azione svolta dalle Forze dell’ordine e dai Vigili del Fuoco ha permesso di ridurre di molto le criticità sopra rilevate riducendone l’impatto negativo.
Infatti, sono oggi considerate lecite solo le “fogheracce” che vengono autorizzate dalla Questura o dai Comuni e quelle realizzate, nei limiti dimensionali di tre metri steri (in piccoli cumuli di un metro cubo), dalle aziende agricole che possono accendere i fuochi in forza di una norma nazionale.
Il forte impegno del Gruppo Carabinieri Forestale e dei reparti dipendenti rivolto al contrasto dell’abbruciamento di materiale non vegetale (plastiche, infissi, amianto ecc.) ha ridotto molto il fenomeno che al momento è da ritenersi sotto controllo.
La criticità, negli ultimi anni, è stata determinata dall’applicazione delle norme sulla qualità dell’aria per la riduzione delle polveri sottili e dell’anidride carbonica in atmosfera che si traducono in ordinanze regionali e comunali che, spesso, hanno vigenza in periodi temporali che comprendono la data del 18 marzo e che vietano l’accensione dei roghi delle “fogheracce”.
In tale scenario si ritiene che non sia autorizzabile alcun tipo di “fogheraccia”, né pubblica, né privata in quanto, non essendo possibili assembramenti, i roghi perderebbero il loro valore evocativo tradizionale e la loro stessa ragione d’essere; anche i cosiddetti abbruciamenti effettuati dagli agricoltori e legittimi in quanto ritenuti pratica agricola tradizionale, in molti comuni sarebbero vietati.
PER POTER SVOLGERE FOGHERACCE E’ QUINDI NECESSARIA UN’AUTORIZZAZIONE DEL COMUNE, CHE EMANERA’ A BREVE UN’ORDINANZA AD HOC: AL MOMENTO NON RISULTANO RICHIESTE UFFICIALI